Come alchimisti alla ricerca della formula per tramutare qualsiasi metallo in oro, gli adepti della mixology trasformano e reinventano con il caffè cocktail dalle ricette consacrate.
Del resto, il caffè, oggi come non mai impazza nelle sue forme più tradizionali e in quelle più evolute. Dagli specialty single origin a quelli sperimentali come il “caffè alla spina” o nitro coffee, ai caffè estratti in capsule per i cocktail casalinghi. Per non parlare delle diverse infusioni e dell’aromatizzazione che si può ottenere.
Ce n’è per tutti i gusti e nuovi seguaci crescono insieme ai semplici curiosi e ad esperti coffelier.
E quella che era una bevanda tipicamente italiana, assume connotazioni di risonanza internazionale affermandosi anche come elemento indispensabile per l’equilibrio di un cocktail.
Ma, in questo trend crescente che sembra essere un’evoluzione culturale, quanto c’è di tendenza del momento e quanto di effettiva “titillatione papillarum”?
Ogni caffè è una storia, un insieme di caratteristiche che lo qualificano e che meglio si amalgamano ad alcuni ingredienti piuttosto che con altri.
Quindi, in un momento in cui il mondo del cocktail sta acquisendo sempre più prestigio, un ingrediente semplice come il caffè deve essere esaminato e scomposto per diventare il protagonista di un drink che deve regalare anche il piacere della sorpresa.
Perché un cocktail non è solo un mix di ingredienti o una moda, ma un’espressione della capacità umana determinata da una conoscenza profonda degli ingredienti unita ad una conoscenza profonda dei caffè unita alla conoscenza profonda delle nuove tecnologie di miscelazione e delle infusioni.
Così i grandi bartender, come nuovi alchimisti vanno oltre ai collaudati Black Russian, White Russian, Alexander e Irish Coffe, portando il palato di ogni consumatore a scoprire nuovi confini di gusto.
Così i cocktail con il caffè si evolvono ottenendo livelli importanti dal punto di vista di gusto e profumo e di caratteristiche.
Confortati dalla scienza che mette in evidenza le doti del caffè che vanno dalla stimolazione del processo digestivo, alla protezione del fegato alla stimolazione della funzionalità del colon e alla sua protezione. I cocktail al caffè passano a pieno diritto dall’essere considerati prettamente after-dinner, al pre-dinner diventando ambiti aperitivi.
E il piacere vince, portandoci tutti verso nuove inesplorate frontiere di gusto.
Consiglio di Manuel: se volete cimentarvi nella vostra personale creazione, al di là degli accostamenti “alcolici” ricordate che l’acidità dell’Arabica è un elemento importante per la preparazione degli aperitivi per l’effetto salivare che svolge sul palato. Mentre quello dell’astringenza della Robusta, regala al palato note salate e pungenti. In ogni caso sarà il caffè espresso quello più indicato per la realizzazione di cocktail.
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